Charles Darwin una volta dichiarò che le lacrime emotive sono “senza scopo” e circa 150 anni più tardi, il pianto emozionale rimane uno dei misteri del corpo umano più contraddittori.
Sappiamo con certezza che fin dalle primissime fasi della vita, il pianto serve per sollecitare l’attenzione e la cura da parte delle figure d’accudimento, per questo i bambini danno sfogo alle loro richieste e necessità utilizzando questa modalità espressiva.
Col passare degli anni il pianto si modifica: il bambino ha a disposizione la “parola” e può quindi esprimersi in diversi modi per quanto riguarda i suoi bisogni, tende però ad utilizzare ancora frequentemente il pianto per sopperire a tutte le sensazioni di disagio e frustrazioni che prova. I cosiddetti capricci non sono altro che frustrazioni impellenti, anche se dall’adulto sono lette come inappropriate e fastidiose.
Ma gli adulti?Gli scienziati si sono dovuti arrendere al fatto che esiste una buona fetta di popolazione che dichiara di NON PIANGERE MAI!
Ma come questo sia possibile rimane ancora con un velo di mistero: il pianto è un meccanismo umano che si ha a disposizione per esprimere una emozione. Non piangere sarebbe come dire che la gioia non si può esprimere col sorriso! Tuttavia il pianto è talmente culturalmente e visceralmente legato a pregiudizi, che in effetti si può pensare ad una compromissione della sua espressione per motivi, inconsci, che risiedono nelle convinzioni ed esperienze personali del soggetto. In questo caso sarebbe necessario un lavoro introspettivo psicoterapeutico per giungere a comprendere quali siano le ragioni, non universali ma bensì molto personali, per cui un soggetto non riesce a piangere.
A volte, non ci consentiamo di piangere quando ne abbiamo bisogno.Controllare troppo le emozioni (negandole o camuffandole con sorrisi falsi) è dannoso per la salute. Oggi siamo tutti troppo occupati per comprendere a fondo cosa ci succede. Non ci prendiamo il tempo di analizzare le emozioni quotidiane e prendere decisioni profonde ci risulta particolarmente difficile, ma l’importanza di prendersi cura di sè è un pensiero imprescindibile per il nostro benessere psicofisico.